Scoprire la storia degli italo-americani della West Coast all’Italian American Museum of Los Angeles

museo italo-americano di Los Angeles
Rappresentazione dell’Italian American Museum of Los Angeles (IAMLA), che aprirà il 14 agosto.

L’Italian American Museum of Los Angeles (IAMLA) apre i battenti il prossimo 14 agosto, dopo anni di ricerca, preparazione, raccolta fondi e ristrutturazione dello storico Italian Hall, l’edificio italiano più antico tra quelli ancora presenti nella Little Italy di Los Angeles, risalente al 1908.

E’ un progetto che seguo da tempo e a me particolarmente caro, perché, da appassionata di temi italo-americani e da italiana che ha vissuto a Los Angeles per molti anni, mi entusiasma l’apertura di un’istituzione dedicata alla storia degli italo-americani della West Coast.

Si tratta di una storia poco conosciuta, sicuramente meno nota della storia degli italo-americani della costa orientale, ma non per questo meno importante, anzi: gli italiani cominciarono ad arrivare in California prima ancora che la California diventasse uno stato americano (si fa risalire la presenza italiana nel Golden State al 1827, quando questa regione era parte del Messico), e lì trovarono successo e prosperità, in misura maggiore e più velocemente rispetto agli italiani sulla East Coast.

Gli italiani che arrivavano in California a quei tempi trovarono una grande comunità di Californio, gruppo etnico discendente delle prime colonie spagnole stabilitesi in California. Impararono lo spagnolo prima dell’inglese e trovarono più facile integrarsi nella comunità perché con essa condividevano una lingua simile, la religione cattolica, alcuni tratti culturali. Furono in grado di acquistare terreni, sposarsi con altri membri della comunità locale, e in generale ebbero una maggiore mobilità sociale degli italiani sulla costa orientale, spesso vittime di pregiudizi e costretti a vivere in comunità segregate. Inoltre, il paesaggio della California era molto più simile ad un ambiente mediterraneo, e molti italiani lavoravano come agricoltori e viticoltori, proprio come in madrepatria, a differenza degli italiani sulla East Coast e nel Midwest, che per lo più lavoravano nelle fabbriche.

Museo italo-americano Los Angeles
Cena di gala all’Italian Hall (1919). Questo edificio fu il centro della vita sociale per gli italo-americani di Los Angeles dal 1908 al 1950.

I primi coloni italiani che arrivavano a Los Angeles provenivano soprattutto dal Nord Italia: Piemonte, Lombardia, Toscana, Genova. Gli immigrati provenienti dal Sud Italia, soprattutto Sicilia, Calabria e Puglia, iniziarono ad arrivare per lo più dopo il 1900. (Una curiosità: i molti pescatori arrivati da Ischia si stabilirono nel porto di San Pedro, a sud di Los Angeles – se si mettono a confronto i cognomi presenti a Ischia con quelli a San Pedro, si scoprirà che molti sono gli stessi.)

Tra il 1860 e i primi anni del 1900, Los Angeles divenne la capitale della produzione vinicola del paese. Molte delle aziende vinicole italiane si trovavano su Olvera Street, originariamente conosciuta come Vine Street, o, in spagnolo, Calle de las Viñas, nel cuore della Little Italy di Los Angeles. “Molti italiani sono diventati produttori di vino di grande successo,” mi racconta Marianna Gatto, esperta studiosa della storia italo-americana, e direttrice di IAMLA, che ho intervistato durante una mia visita a LA. “Tra loro c’era Secondo Guasti, un esempio perfetto del sogno americano”. Guasti arrivò dall’Italia con tre suoi concittadini (i cosiddetti paesani) e un dollaro in tasca, e iniziò a lavorare come cuoco a Olvera Street; in seguito, si lanciò nel settore del vino. Convinto che avrebbe trovato l’acqua nei terreni aridi di Rancho Cucamonga, a est di Los Angeles, acquistò un appezzamento, trovò l’acqua, piantò i vigneti, e creò l’Italian Vineyard Company, che crebbe fino a diventare la più grande azienda vinicola al mondo di quel tempo, con esportazioni fino in Europa, facendo di Guasti uno degli uomini più ricchi del mondo. Oggi, una città della California, Guasti, porta il suo nome.

italo-americani a Los Angeles
Gli italiani a Los Angeles tra il 19° e inizio 20° secolo erano viticoltori di successo.

IAMLA illustrerà al pubblico le storie di italoamericani come Guasti e di molti altri che, come lui, hanno contribuito allo sviluppo del sud della California. Ci sarà una mostra permanente divisa per temi e in ordine cronologico, ricca di foto, video, artefatti, oggetti, racconti, che coprono un arco di tempo dal 1800 ad oggi.

IAMLA è situato all’interno dell’Italian Hall, a Downtown Los Angeles, nella zona che fu il cuore di Little Italy, uno dei pochi edifici italiani ancora esistenti in zona.

“Spesso si paragona il lavoro di uno storico a quello di un detective, sempre alla ricerca di indizi,” mi dice Gatto. “Io dico che il mio lavoro di studiosa della storia italo-americana del sud della California è come inseguire fantasmi. Gran parte della nostra storia e gran parte della Little Italy di Los Angeles è andata persa. Dove c’erano le case di molti italiani adesso c’è una freeway.  Little Italy si trova sotto un carcere maschile o inglobata da Chinatown. Cerchi un indirizzo e ti rendi conto che non esiste più. Anche per questo credo che il progetto IAMLA sia utile.”

Italian Hall Los Angeles
Partenza di una gara podistica davanti all’Italian Hall (circa 1917), l’edificio più importante della Little Italy di Los Angeles, dove sarà ubicato l’Italian American Museum of Los Angeles.

Inaugurato nel 1908, l’Italian Hall fu il centro sociale e culturale della comunità italiana di Los Angeles tra il 1908 e il 1950. Dopo il 1950, l’Italian Hall fu abbandonato e cadde in rovina. Negli anni ‘90, la comunità italo-americana locale, desiderosa di preservare l’edificio, e con esso la sua storia, ha iniziato a raccogliere fondi per restaurarlo e trasformarlo in un museo. Che ora diventa realtà.

“Il nostro approccio è diverso da altre istituzioni, non si tratta solo di un museo che vuole mostrare l’orgoglio italo-americano,” spiega Gatto. “Non si può raccontare la storia degli italo-americani di Los Angeles senza raccontare la storia di Los Angeles. Non è un caso che, negli stessi anni in cui cinque italiani venivano linciati a New Orleans (1891), a Los Angeles un italiano veniva eletto presidente del consiglio comunale. Cosa rendeva Los Angeles un luogo così diverso? Racconteremo proprio questo.”

L’Italian American Museum of Los Angeles sarà aperto dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 16. Ingresso gratuito. Per maggiori informazioni, visita il sito del museo e segui la pagina Facebook.

Photo credits: IAMLA.

Un commento

  1. Molto interessante! Ho assistito all’intervista con la sig.ra Gatto e devo dire che molto appassionata della storia italo/ americana.
    Complimenti per l’articolo!!!!!!!!

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